San Felice a Cancello. Le presidenti dei comitati civici "Terra mia" e "Pegaso", Rita Pascarella e Diamante Borzillo, chiedono una smentita "ufficiale" al sindaco di San Felice a Cancello, Giovanni Ferrara, relativa ai rumors di un parcheggio in piazza Castra Marcelli. Voci, da quanto affermano nella richiesta, provenienti da amministratori. Segue la richiesta scritta e protocollata:
Al Sindaco
del Comune di San Felice a Cancello
p. c. All’Ill.mo Sig. Prefetto di Caserta
Oggetto: Piazza Castra Marcelli della Fraz. Cancello Scalo:richiesta reiterata di risposta ufficiale scritta di smentita realtiva alla decisione della Sua Amministrazione di modifica della suddetta Piazza con realizzazione di parcheggio auto.
In data 22 gennaio u.s.,con lettera protocollata al n. 318, indirizzata alla S. V., i Comitati Civici in intestazione, chiedevano delucidazioni e smentita ufficiale circa le voci provenienti da membri della Sua Amministrazione che pubblicamente riferivano della decisione di apportare modifiche sostanziali alla storica Piazza Castra Marcelli, della Fraz. Cancello Scalo, con realizzazione di un parcheggio auto, Piazza, tra l’altro,rifatta integralmente solo qualche anno fa, con soldi pubblici, che ha restituito dignità e decoro al cuore del paese, liberandolo finalmente dalla zavorra delle auto che erano uno sfregio alla storia e alla vivibilità della Piazza.A tutt’oggi, purtroppo, da parte Sua, non è ancora giunta nessuna nota ufficiale in merito alla suddetta richiesta avanzata. Ritieniamo inammissibile che una figura Istituzionale, quale quella del Sindaco, eletto per essere esclusivamente al servizio del popolo e non per altro, ignori il dovere di rispondere e rassicurare i propri cittadini circa la possibilità di sconvolgere dignità , decoro, vivibilità e luogo di socialità del loro paese.Come già fatto nella precedente missiva, i succitati Comitati Civici, anche a nome dei cittadini della Frazione, ESPRIMONO LA PIU’ TOTALE CONTRARIETA’ a qualsiasi atto che vada a modificare l’attuale struttura dell’opera, non comprendendo, con tutto lo sforzo possibile, i motivi e soprattutto gli interessi che sono alla base di una volontà alquanto bizzarra e antisociale nello stravolgere un’opera pubblica, ripetiamo, realizzata solo qualche hanno fa (con soldi pubblici) e che ha incontaro il favore dell’intera cittadinanza.
Con la presente, REITERIAMO LA RICHIESTA, sperando questa volta in una SUA sollecita ed esaustiva risposta ufficiale scritta.