San Felice a Cancello.  La scuola è uno dei settori primari e dovrebbe essere al centro delle attività amministrative di


tutti i comuni. Infatti tutto il meccanismo della riproduzione sociale e del livello culturale di un territorio viene determinato o messo in discussione dalle scelte che si fanno sull’istruzione. Possiamo quindi dire che dalle condizioni in cui opera la scuola dipende il presente e soprattutto il futuro dell’intera società.  E’ per questo che quando leggiamo notizie come quella di qualche giorno addietro, riguardante una scuola di San felice a Cancello, dove è crollato un muro di cinta, restiamo alquanto perplessi. Di certo non sorpresi poiché questo non è il primo episodio e chissà se mai potremmo dire l’ultimo. Comunque, nonostante le ataviche difficoltà in cui versano quasi tuti i comuni del nostro martoriato sud, non riusciamo in nessun modo a trovare alcuna giustificazione per l’incuria e l’abbandono in cui si trovano i nostri edifici scolastici. Purtroppo la scuola è realmente considerata come la cenerentola delle grandi attività politico- amministrative, ad ogni livello. Nel caso specifico, ancora ricordiamo l’enfasi dei passaggi con cui si accompagnava la venuta dell’allora premier Conte, le promesse e il tanto decantato nuovo passaggio in locali idonei di alcune classi. Nulla di tutto ciò se ad oggi ci ritroviamo a parlare di un muro di cinta crollato. E pensare che la modalità in cui il rientro a scuola doveva avvenire ha per lungo tempo catalizzato il dibattito politico e sociale, tutti erano preoccupati di veder riprendere le attività nella totale condizione di sicurezza. Peccato però che per sicurezza si sia inteso il solo contagio della pandemia, tralasciando quello che da tempo viene annoverato come reale condizione per maggiori opportunità educative e cioè la garanzia di edifici scolastici sicuri ed accoglienti. Quindi dopo l’ennesimo episodio legato al disinteresse per i luoghi dove si formano le nuove generazioni, non possiamo fare altro che augurarci la possibilità di una efficiente attenzione politico-culturale verso la centralità della scuola. Chiediamo, quindi, che possa avviarsi quel giusto percorso che metta, nell’immediato, il mondo della scuola ed i relativi problemi strutturali , al centro di un progetto di trasformazione sociale. Che questo crollo possa essere d’insegnamento per guardare avanti e superare i ritardi accumulati nella riorganizzazione e riqualificazione dell’intero comparto dell’edilizia scolastica, con l’auspicio che finalmente anche a san Felice a Cancello si possa ritornare in classe con la garanzia di luoghi sicuri ed adeguati alle esigenze didattiche.

Presidio"Libera" Valle di Suessola