A differenza delle altre Regioni, infatti, il Bando che finanzia l'ammodernamento dei frantoi oleari era apparso non convincente già prima della sua pubblicazione. Lo scorso agosto il Consigliere regionale della Lega, Antonella Piccerillo, presentò un'interrogazione all'Assessore regionale all'Agricoltura chiedendo di smentire le voci circolanti sul testo in preparazione che avrebbe escluso i frantoi tradizionali (a minor capacità produttiva) ammettendo solo quelli più moderni. La risposta arrivò qualche giorno dopo dalla Direzione Generale delle Politiche Agricole della Campania e assicurò l'inesistenza di un criterio legato alle quantità delle olive lavorate nelle ultime annate. Tuttavia, nell'Avviso reso pubblico il 31 ottobre, al punto 8.1 si circoscrive il campo degli ammessi al finanziamento alle imprese che abbiano molito almeno 3000 quintali di olive in una delle ultime annate. Una singolare e inaspettata amnesia del tavolo olivicolo regionale o un gravissimo errore della Giunta? 

«Totale irresponsabilità da parte del Governo regionale che non solo si contraddice ma finisce col non rispettare le indicazioni dell'UE penalizzando gravemente il nostro territorio» - afferma l'On. Antonella Piccerillo - «In Campania si contano circa 500 frantoi, la maggior parte "tradizionali" da ammodernare urgentemente e per gran parte di loro i fondi del PNRR sono l'unica speranza per mantenere viva l'attività. La Campania è l'unica regione d'Italia ad aver inserito una clausola che vieta la partecipazione proprio a chi ne ha più bisogno, e ciò nonostante sia la quarta Regione olivicola italiana. Rischiamo di perdere una grande quantità di olio se non aiutiamo chi lo produce per noi. Mi auguro un errata corrige del Bando da parte della Giunta per salvaguardare il settore dalla scomparsa».