Arienzo. Sembra uscita dalle pagine del libro "Cuore", ma è la storia vera di un clochard detenuto nella Casa di reclusione di Arienzo dallo scorso mese di maggio. Dopo la morte dei genitori era rimasto per strada, senza alcun parente, l'unico amico che aveva era il suo cane Leo. Purtroppo dalla strada è finito nella casa di reclusione e l'unica cosa che ha chiesto è stata quella di poter riabbracciare Leo. Un poliziotto, Simone, prende a cuore la situazione e si è attivato per quello che è diventato un piccolo miracolo di Natale. La storia di Simone che ritrova il cane in un canile è toccante e piena di emozioni. Oggi il giorno tanto atteso é arrivato: Leo ha raggiunto il suo padrone; è corso verso di lui, leccandolo e abbaiando felice, trasmettendo il calore dell’amore e dell'amicizia. In quel momento nel carcere, solitamente cupo, si é sprigionata una magia straordinaria. Il loro incontro è stato intenso, ricco di emozioni, ha risvegliato ricordi e affetto. Questa è una storia toccante che evidenzia la compassione e la bontà d'animo di alcune persone. La direttrice del carcere, Annalaura de Fusco, ha dimostrato una grande sensibilità nel permettere a un detenuto di riunirsi con il suo cane. Questo gesto non solo offre conforto al detenuto, ma può anche avere un impatto positivo sul suo benessere mentale e sulla sua riabilitazione. Simone, che ha permesso che si realizzasse il "miracolo di Natale", ha costruito la cuccia per Leo, che si aggiunge ad altri due cani ospiti della Casa di reclusione.