Martedì 11 marzo, l’atmosfera dell’Auditorium della Provincia di Caserta vibrava di energia e ispirazione grazie ad un evento straordinario organizzato dal Rotary Club Caserta Luigi Vanvitelli della presidente Gabriella Montanaro, insieme al Liceo Manzoni, guidato da Adele Vairo, socia rotariana e formatrice distrettuale, ed all’Istituto Tecnico Buonarroti diretto da Maria Ruggiero.

Con la partecipazione del Governatore del Distretto 2101 Antonio Brando, il patrocinio morale dell’Amministrazione Comunale di Caserta e dell’Ordine Regionale degli Psicologi e una platea piena di studenti entusiasti e di soci rotariani, l’incontro ha catturato l’essenza del tema: “Il coraggio di parlare. La forza di ascoltare. Ascoltate le parole che provengono dal cuore”, il cui intento era la promozione dell’alfabetizzazione emotiva, della cultura del rispetto e dell’inclusione.

Un format itinerante collaudato e di successo promosso dalla Commissione distrettuale sulla violenza di genere, che ha fatto tappa a Caserta città, dopo essere stato presentato in varie scuole della regione. L’auditorium era gremito di giovani menti desiderose di ascoltare e di condividere, mentre relatori esperti hanno dato voce a storie di coraggio e di ascolto empatico.

L’evento, moderato dal giornalista Emilio Di Cioccio, ha visto la partecipazione del sindaco Carlo Marino, che ha espresso gratitudine al Rotary Vanvitelli per aver promosso un’iniziativa dedicata alla violenza di genere. Rivolgendosi agli studenti delle due scuole, ha sottolineato l’importanza dell’ascolto attivo e consapevole, evidenziando inoltre il ruolo fondamentale della scuola nella prevenzione e nel cambiamento culturale.

Le dirigenti Vairo e Ruggiero, nel salutare la platea, hanno ribadito l’importanza di questi momenti di riflessione e ispirazione per i giovani, sottolineando il costante impegno delle loro scuole nell’affrontare temi fondamentali come violenza di genere e parità. Hanno inoltre sottolineato il valore della collaborazione e della rete per un rinnovamento culturale concreto.

 La presidente del Rotary Club Luigi Vanvitelli Montanaro, dal canto suo, ha sottolineato con forza: “La cultura del rispetto nasce in famiglia, ma deve essere insegnata e coltivata ogni giorno anche tra i banchi di scuola dove diventa pratica concreta e valore condiviso”.

Antonella Sica, Presidente della Commissione Violenza di Genere, medico chirurgo del Pronto Soccorso e socia del Rotary Club Roccadaspide Valle del Calore, ha tenuto un intervento incisivo soffermandosi sull’analfabetismo affettivo, che ha definito un vero e proprio problema di sanità pubblica. Ha inoltre evidenziato l’importanza della conoscenza come strumento di prevenzione contro la violenza di genere, spiegando agli studenti presenti: “Passare dall’analfabetizzazione, segnata dalla mancanza di formazione e informazione, all’alfabetizzazione affettiva richiede consapevolezza e conoscenza”. Per rendere il concetto ancora più tangibile, ha concluso il suo intervento con un esperimento coinvolgente: ha invitato tutti i presenti ad alzarsi in piedi, guardarsi negli occhi e abbracciarsi, trasformando un momento di riflessione in un gesto concreto di empatia e connessione.

La psicologa e psicoterapeuta Alessandra Ragozzino, esperta in interventi per la violenza di genere e la tutela dei minori, ha catturato l’attenzione dei giovani presenti parlando delle relazioni tossiche, spesso causa di ansia, malessere e depressione. Ha evidenziato come molti di questi rapporti trovino terreno fertile su piattaforme social poco attendibili, come TikTok, e ha descritto la manipolazione come “una danza tra due persone, in cui entrambe hanno una responsabilità nel rapporto”.  Rivolgendosi ai ragazzi, ha lanciato un messaggio chiaro e diretto: “Ascoltate il vostro istinto. Se una relazione vi fa soffrire, vi genera ansia e malessere, interrompetela. È tossica!”.

 Rosa Cimmino, Commissario Capo della Polizia di Stato in quiescenza ed ex responsabile della sezione reati contro la persona, minori e reati sessuali presso la Squadra Mobile della Questura di Caserta, ha offerto un quadro chiaro e incisivo sulle procedure da seguire in caso di violenza di genere. Ha ricordato strumenti fondamentali a disposizione delle vittime, come il numero d’emergenza 1522, la possibilità di denuncia, anche anonima, l’importanza del Codice Rosso, l’ammonimento e l’utilizzo della piattaforma YouPol. Ha inoltre posto l’accento su un passo significativo nella lotta alla violenza con la recente introduzione del reato di femminicidio.

Le conclusioni del convegno sono state affidate al coinvolgente governatore Brando che si è complimentato con la presidente del Rotary Gabriella Montanaro e con le scuole coinvolte: “Il vero cuore di questo evento - ha detto - è stato il dialogo aperto e autentico con le nuove generazioni. I giovani sono i più connessi, ma sono anche i più soli, soffrono di solitudine  e vivono in uno stato di disagio e questa porta rabbia, violenza e consapevolezza. Abbiamo affrontato un tema delicato e urgente con competenza e professionalità, grazie al contributo di tutti i protagonisti, inclusi proprio i ragazzi, che con le loro performance hanno arricchito il confronto”.

La massima autorità rotariana ha espresso grande apprezzamento per le performance degli studenti. I ragazzi del Buonarroti, introdotti dalla prof.ssa Antonella De Maio, referente di educazione civica, hanno portato in scena uno sketch coinvolgente su una relazione tossica, con un finale a sorpresa dal forte impatto educativo. Dal canto loro, due studenti del Manzoni hanno emozionato il pubblico leggendo due brani tratti dal libro di Arianna Farinelli, presentato dalla referente delle politiche di genere, Mariapiera De Lerma. A completare questo momento di riflessione, è stato proiettato il video sulla violenza di genere realizzato dagli studenti del Manzoni, che ha conquistato un prestigioso premio regionale.

Al termine dell’evento, ogni studente ha ricevuto il violentometro, un prezioso strumento di consapevolezza per riconoscere e misurare i segnali della violenza. Inoltre, un violentometro in formato gigante è stato donato alle due scuole coinvolte, affinché diventi un punto di riferimento e un’occasione di dialogo e sensibilizzazione anche all’interno dell’ambiente scolastico.