Italia Viva, Summit a Caserta. De Lucia: " Le liturgie sono trapassate"
“È stata una serata emozionante, con tanta partecipazione e passione. Ho rivisto tanti vecchi compagni di partito che mi hanno confessato di essere già da tempo stanchi dei giochi di potere e delle liturgie che dominavano il Partito Democratico, ormai farraginoso e oltremodo anacronistico per la complessità e la velocità dei tempi che stiamo vivendo.” Sono le parole del Consigliere Comunale di Santa Maria a Vico Carmine De Lucia, fondatore del comitato di azione civile Italia Viva di Caserta. Renziano della prima ora, De Lucia si è da subito schierato in prima fila
nella nuova sfida lanciata da Matteo Renzi per la costruzione di un nuovo partito, trasversale e
progressista, che sappia abbracciare l’elettorato deluso non solo dal PD, ma da tutte le forze politiche che, parimenti, vivono crisi interne collegati al mutato scenario politico all’indomani della crisi di governo scaturita nel mese di agosto. Tante le adesioni che arrivano soprattutto dalla provincia di Caserta, dove anche Nicola Caputo, ex eurodeputato del PD, ha deciso di abbracciare la causa renziana, organizzando, insieme ad Ettore Rosato e
a Luigi Bosco, un incontro al Golden Tulip Palza di Caserta sotto lo stemma di “Sei Sud”, per chiamare a raccolta amministratori e militanti che hanno deciso di intraprendere questo cammino.
“Con Nicola Caputo abbiamo messo in campo il progetto “Sei Sud” - Spiega De Lucia, relatore e coordinatore di dipartimento di Sei Sud -, un’iniziativa straordinaria in cui alcune tra le più importanti personalità del Sud si sono riunite per dare risposte ai problemi cruciali che attanagliano la nostra terra. Come coordinatore del dipartimento giovani, innovazione e lavoro mi sento di affermare che stiamo facendo davvero un buon lavoro, di cui presto se ne avranno i risultati, e sono contento della decisione di Nicola di aderire a Italia Viva, una scelta che renderà sicuramente più agevole il lavoro di Sei Sud nel perseguimento dei propri obiettivi.” Resta però da chiarire l’organizzazione e il modus operandi del nuovo partito, soprattutto sui territori, dove, come ben si è potuto constatare negli ultimi anni, il Partito Democratico aveva perso la presa, lasciando
tantissimi circoli alla deriva ed in balia degli eventi. “Abbiamo intenzione di creare una struttura snella e partecipata - Spiega Carmine de Lucia -. Le liturgie del PD sono ormai trapassate e mai più si parlerà di scontri e della classe dirigente interna, ma l’attenzione verrà focalizzata sulle problematiche reali dei cittadini. Questo mediante dei riferimenti puntuali e territoriali che faranno da “sportello per l’ascolto” dei cittadini. Con la costituzione dei comitati di azione civile - Conclude De Lucia - vengono a formarsi dei nuclei di persone attive sul territorio, che saranno la base
e la linfa vitale del nostro nuovo partito. Mai più signori delle tessere e capibastone, ma neanche il
meccanismo scellerato e poco trasparente della piattaforma Rousseau. Sarà diverso, sarà nuovo, sarà
meglio.”
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