
Preg.mo Sig. Sindaco,
nei ripetuti incontri che abbiamo avuto in quest’ultimo
periodo, abbiamo affrontato anche l’agghiacciante problema della situazione economico-finanziaria in cui versa
il Comune di San Felice a Cancello. Come ha spiegato, con dovizia di particolari, con tutta
probabilità, “Si è vicini al dissesto bis”. Su questa sciagurata eventualità pesa la richiesta di
restituzione, in un’unica soluzione, da parte del Ministero dell’Interno di un milione e mezzo di euro,
chiesto e ricevuto a titolo di anticipo, dal comune, su richiesta dell’allora Triade Commissariale. Sono poi
emersi altri pesanti debiti tra cui i 3 milioni di euro che l’ABC (ex Arin)
rivendica quali quote di spettanza non trasferite per la fornitura dell’acqua,
ed altro ancora. Sulla vicenda Ministero degli Interni, ci ha informato che lo
stesso ha dato mandato all’Agenzia delle Entrate per pignorare tutta la quota
del gettito IMU spettante al Comune oltre a bloccare ogni altra rata da trasferire
nelle casse comunali.
Preg. mo Sindaco,
se così veramente fosse, praticamente, si rischia sia di non
poter pagare gli “stipendi ai dipendenti
comunali” che il “contestuale azzeramento, per la
cittadinanza, di tutti i servizi, anche quelli minimi
che sono rimasti, che già oggi lasciano tantissimo a
desiderare”. Se tutto ciò si avverasse, significherebbe sottrarre ulteriore
dignità ad una cittadinanza che già sta pagando a caro prezzo, senza alcuna
colpa, errori altrui. Cittadini che, ora più che mai, hanno il diritto
sacrosanto di sapere cosa è stato fatto di quei soldi, come sono stati impiegati: “Pagati debiti pregressi? Pagate
consulenze? Pagati incarichi? Servizi? Forniture?” …
UN SINDACO PER CHIAREZZA VERSO I CITTADINI DEVE RENDERLI
EDOTTI.
Per scongiurare il cataclisma che è all’orizzonte, Le
abbiamo chiesto, a nome di tutti i cittadini di San Felice a Cancello, di assumersi le responsabilità che le derivano
dal ruolo che ricopre e “un gesto concreto, forte ed eclatante”, come Lei stesso, pubblicamente, ha inteso
affermare di voler fare per chiedere allo Stato Centrale di concedere la possibilità a questo Comune
di continuare ad esistere.
Noi Sanfeliciani non abbiamo alcuna intenzione di
scomparire, anzi, vogliamo riprenderci il ruolo che ci spetta, quello di Comune principale e capofila della Valle
di Suessola e di Comune che ha sempre avuto voce in capitolo nelle dinamiche politiche e sociali di
Terra di Lavoro. La invitiamo, pertanto, per il bene supremo di San Felice a
Cancello a fare quanto detto.
Mantenere gli impegni è sinonimo di serietà e
responsabilità.