Nel nostro mondo iperconnesso, è facile perdere il senso di identità personale: l’esposizione ai social media ci mette davanti a uno specchio distorto della realtà, in cui tutti appaiono sempre perfetti. A risentirne, sono soprattutto i giovani, che sempre di più vogliono assomigliare all’influencer di turno inseguendo il maggior numero di like,  in cerca di approvazione, anche al costo di cambiarsi i connotati attraverso filtri e interventi estetici.

Su questo e altri argomenti, si è incentrato il convegno “La scelta consapevole in cosmesi: benefici del made in Itay e rischi psicologici dell’eccessiva esposizione dell’immagine”,


tenutosi nella mattinata del 17 novembre presso l’auditorium dell’ISISS Majorana di Santa Maria a Vico. L’incontro dedicato alle classi I PMI, VPMI, IIIB Biotecnologie ambientali, IV e V Chimica e materiali, presso l’Istituto è infatti attivo un innovativo percorso di studi per il Made in Italy, Produzione Cosmetica che ha visto alcune classi coinvolte, gia dallo scorso anno, in un entusiasmante PCTO svolto in collaborazione con il Centro estetico di Michela Marino.

L’incontro ha visto l’intervento di vari esperti del settore,  è stato fortemente voluto dall’Associazione Ali e radici APS, che ha riconosciuto fin da subito la grande potenzialità del percorso di studio forse unico in Campania, voluto con caparbietà dalla lungimirante D.S. prof.ssa Pina Sgambato.

Ad aprire e moderare l’incontro è stata la professoressa Lucia Martinisi,  il tema principale del convegno è stato la cosmesi, analizzata sia da un punto di vista chimico, sia da quello psicologico con un focus sull’eccesso e l’ossessività. Dopo i saluti istituzionali da parte del vicepreside Giuseppe del Prete, ha preso la parola la presidente dell’Associazione Ali e radici di San Felice a Cancello, l’avvocato Michela Pirozzi. la quale ha illustrato le attività dell’associazione che è presente sul territorio dal 2008, in particolare si è soffermata  sul Servizio Civile Universale e sul Premio Internazionale di poesia Ali e radici che ha visto proprio quest’anno la X edizione, ricordando che da sempre l’associazione ha avuto a cuore il mondo giovanile.

In qualità di avvocato, la presidente ha tenuto a ricordare ai ragazzi il regolamento europeo n. 1223/2009 e i suoi successivi aggiornamenti.  Dal 1 settembre di quest’anno infatti, sono entrate in vigore le norme -che a seguito di nuovi studi tossicologici- hanno portato al bando di sostanze riclassificate come CMR (Cancerogene, Mutagene e Tossiche per la riproduzione) come il TPO  e i DMTA presente nello smalto gel e in quello semi-permanente per unghie. Queste sostanze che possono essere assorbite dalla pelle o inalate sotto forma di fumi tossici o polveri sottili, risultano cancerogene e possono provocare infertilità e danni al feto. L’UE con questo regolamento protegge la salute pubblica, in primis quella delle estetiste che sono maggiormente esposte. La presidente Pirozzi ha citato poi le sanzioni previste per le titolari dei centri estetici che violano la normativa europea, che è direttamente applicabile in tutti gli stati membri.

Successivamente è intervenuta Michela Marino, titolare ed estetista presso il Centro estetico Michela Marino di San Felice a Cancello. Marino vanta una lunga esperienza nel campo dell’estetica, in cui è ben inserita da circa quarant’anni non solo in qualità di estetista, ma anche come truccatrice di spettacolo e direttrice artistica presso compagnie teatrali. Prima di presentare due studentesse della classe V PMI, di cui è stata tutor PTCO, e che ha brillantemente formato, ci dà uno spunto di riflessione sul ruolo dell’estetista: “Chi è l’estetista? È un’artigiana, è colei che cura il corpo attraverso la cosmesi”. Le due allieve, Carmela e Francesca, sono partite proprio da questo spunto per riassumere la storia millenaria della cosmesi.

L’essere umano ha sempre voluto curarsi, ma la cosmesi era anche utilizzata come status sociale”, afferma Carmela. Partendo dunque dall’antico Egitto, il trucco e i prodotti per la cura del corpo avevano uno scopo estetico, ma anche protettivo e sociale. Carmela infatti ha spiegato che gli antichi egizi usavano, il khol, che serviva a schermare gli occhi dal sole. Nel XX secolo la cosmesi è diventata invece un fenomeno di massa, legato alla moda. Francesca ha illustrato alcune tecniche apprese durante il percorso PTCO, come quelle dell’epilazione (partendo dai metodi più datati fino a giungere a quelli odierni), per giungere alla creazione di vere e proprie opere d’arte con il face painting e la body art, fino ad arrivare all’ideazione del “candle massage”: le allieve hanno creato delle candele usando oli essenziali, che si fanno poi sciogliere per massaggi che riducono tensioni muscolari e allo stesso tempo nutrono la pelle. In tal modo hanno unito l’estetica al benessere fisico e mentale.

“I trattamenti estetici, però, non sono una cura,” ci ricorda la psicologa e psicoterapeuta Anastasia Piscitelli, “bisogna innanzitutto accettare noi stessi”.  La dottoressa si è soffermata su quanto influiscono sui giovani i social media mettendo in guardia dai pericoli del cyber-bullismo e del bullismo in generale, invitando i giovani a rompere il silenzio, confidandosi con amici, genitori o docenti, ma soprattutto a denunciare qualsiasi atteggiamento di bullismo subito osservato.  “Il bullismo porta a un senso di vergogna nell’esporsi e a una bassa autostima. Da qui scaturiscono ansia, depressione, e disturbi alimentari” in aumento tra i giovani. Illuminante è stato l’intervento dalla platea da parte di una studentessa che con la sua testimonianza, ha riferito di essere stata derisa perché percepita come diversa e, se inizialmente si chiedesse cosa portasse i suoi compagni a comportarsi in quel modo, sentendosi insoddisfatta di se stessa, alla fine ha scoperto nuove passioni che l’hanno aiutata a superare le difficoltà e scegliere la sua libertà, senza adattarsi alla società. La dottoressa Piscitelli, riferisce che circa un terzo dei ragazzi si rivolge a trattamenti estetici per farsi accettare, infine ha concluso affidando alla platea dei quesiti: “Chi sono? Cosa voglio diventare? Quanto mi interessa essere identica agli altri? Il senso di insoddisfazione verso il proprio corpo, è in realtà sintomo di qualcosa di più profondo?

La relatrice dottoressa Annamaria Iannotta, farmacista e counselor, ha infine presentato un aspetto della farmacia poco conosciuto, quello del laboratorio galenico (da Galeno, medico dell’antica Roma che si occupava della preparazione dei farmaci). Come venivano creati i farmaci? La prima opzione è seguire la ricetta medica, la seconda è l’opzione officinale senza ricetta, la terza è quella erboristica con la preparazione di decotti/tisane. Nel laboratorio galenico, però, vengono preparati anche cosmetici, soprattutto creme, partendo da una crema a base neutra, a cui si possono aggiungere vari elementi a seconda della necessità. Solo lo 0,1% della spesa sulla cosmesi proviene dal laboratorio galenico considerato settore di nicchia. L’ultima tematica affrontata dalla dr.ssa Iannotta è stata quella dell’economia della bellezza. Concetto ampio legato al made in Italy che riguarda la cultura, la creatività e il patrimonio artistico. L’economia della bellezza si basa sulla stima di quanto i prodotti siano importanti per il PIL del Paese; nello specifico secondo dati recenti, il valore condiviso generato dall’intera filiera della cosmetica ammonta a circa l’1,40% del PIL nazionale, valore decisamente in espansione a livello globale. L’economia della bellezza, l’economia circolare e l’economia della felicità sono strettamente legate tra loro e rappresenta il futuro verso cui dirigersi. Per le nuove generazioni dunque, bellezza, benessere mentale e fisico, sono sempre più collegati fra di loro.

Il messaggio finale è chiaro: il futuro del Made in Italy risiede nella capacità  di unire l’innovazione scientifica con il rigore etico e legale. Gli studenti e le studentesse del Majorena sotto la sapiente guida della Dirigente Prof.ssa Sgambato e delle appassionate docenti, hanno dimostrato che la vera bellezza è quella che non solo cura la pelle ma che costruisce l’autostima e un’economia etica e consapevole. Cosi conclude Michela Pirozzi presidente di Ali e radici APS.