Il post del consigliere regionale Alfonso Piscitelli che ieri ha incontrato gli operatori di vari settori commerciali. 


"Ieri ho incontrato una delegazione dei rappresentanti degli esercenti della Valle di Suessola che in questi giorni stanno protestando pacificamente contro le chiusure imposte dal nuovo DPCM e, prima ancora, dalle ordinanze del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.

Ho ascoltato attentamente le loro ragioni. Ristoratori, titolari di palestre, gestori di cinema e teatro, operatori del turismo e altre categorie hanno fatto dei sacrifici e degli investimenti per adeguarsi alle linee guida imposte dal governo per limitare i contagi. Molte attività commerciali, pur vedendo snaturata la loro attività dagli stringenti protocolli anti-Covid (penso ai luoghi di aggregazione per i giovani, ai centri di danza o alle palestre, per fare alcuni esempi), hanno deciso coraggiosamente di rimanere aperti con tutte le precauzioni. 

Nonostante questo, apparentemente senza alcun fondamento scientifico, sono stati indicati quali luoghi ai quali è dovuto l’incremento maggiore dei contagi.

Perciò, prima la Regione Campania ha deciso, con un’ordinanza, di interrompere la mobilità tra le varie province e di chiudere tutte queste attività alle 23.00 e poi è arrivata la decisione del governo che ha portato alla nuova chiusura delle palestre e dei centri sportivi, dei cinema, dei teatri e di tante altre attività non incluse tra quelle “primarie” e all’imposizione di un limite orario per le attività di ristorazione, obbligate a chiudere (tranne che per l’asporto e il delivery) alle 18.00.

Scelte che pesano come macigni sulla nostra fragile economia e minano la sicurezza lavorativa di tantissime persone occupate nei settori interessati dal decreto e l’esistenza stessa delle attività che rischiano la chiusura. 

In questa fase delicata è necessario sicuramente tutelare la salute di tutti i cittadini ma bisogna farlo con delle scelte sagge, non andando a tentoni come sta dimostrando di fare il governo. C’è bisogno di un maggior coinvolgimento delle categorie interessate dalle chiusure perché si rischia di generare malcontento, come dimostrano le proteste di questi giorni.

Per questo ho deciso di mostrare tutta la mia vicinanza a questi giovani imprenditori e lavoratori, affinché le loro ragioni possano trovare posto nei canali istituzionali, in modo che la politica si preoccupi di dare soluzioni.

Insieme abbiamo deciso di elaborare un documento che porterò sui tavoli del presidente De Luca e del governo Conte. Cosa chiedono?che le attività ristorative possano restare aperte almeno fino alle 23.00, perché chiudere alle 18.00 è inattuabile soprattutto per chi opera nei piccoli di cui sono piene la provincia di Caserta e la Campania

 che il Governo e la Regione si assumano tutte le responsabilità prevedendo, per questa seconda ondata del virus, un sistema di intervento economico diretto a copertura dei costi delle strutture che vengono costrette alla chiusura temporanea

 che venga verificata l’applicazione dei protocolli di sicurezza in ogni ambiente di lavoro o svago, premiando le attività e i lavoratori virtuosi e intervenendo su chi disattende i protocolli e le norme anti-Covid

 che venga annullata la decisione del governatore De Luca di chiudere i confini provinciali. È una scelta senza senso che danneggia soltanto le tante realtà che si trovano ad operare anche a cavallo di tre o addirittura quattro province in alcune zone


Sono richieste semplici e sensate che mi impegno a sottoscrivere per scongiurare che la crisi sanitaria diventi, ancora di più, una crisi economica e sociale.Oggi pomeriggio è confermata la mia presenza al Monumento ai Caduti di Caserta a partire dalle 18.00 per mostrare la mia vicinanza ai commercianti e cittadini casertani messi in ginocchio dalle restrizioni. Sempre al fianco dei cittadini per tutelare la salute e il lavoro".