San Felice a Cancello. "Non è semplice vivere in una città dove il Primo cittadino dimentica troppo spesso di essere il sindaco per calarsi nei panni del migliore degli showman. Solo che il pubblico è ormai nauseato dai suoi continui e patetici colpi di scena (eh sì, ogni tanto gli prende, sarà egocentrismo patologico? O quali complicate strategie politiche mette in azione ogni tanto il Churchill di noialtri?). In ultimo, quello di azzerare la giunta comunale. E non è la prima volta. Avevamo appena denunciato al prefetto la mancata riunione dei capigruppo che precede il consiglio (violando quindi il regolamento comunale) e non ci si può sedere un attimo... Sì, che siamo diventati tristemente avvezzi alle pagliacciate di una giunta-compagnia teatrale, eppure ogni volta la prima reazione non può che essere quella di un grande sgomento. Tanti episodi negativi non fanno che susseguirsi: gli svariati andirivieni di Ferrara, li conosciamo tutti, no? Le ricordiamo tutti le infinite finte dimissioni, anche perché avvengono circa una volta al mese (come il ritiro dello stipendio, solo che le dimissioni fittizie del nostro sindaco sono più fastidiose). E della Buttol? Ne vogliamo parlare? Si era deciso per la rottura del contratto a causa degli inadempimenti dell'azienda, e invece, eccoli lì di nuovo d'amore e d'accordo a farsi la foto sorridenti, confermando la buffonata inscenata al consiglio comunale. C'è da dire che anche il contornino delle intellighenzie, poi, non è niente male: consiglieri e assessori che vanno e vengono (si vede che ci tengono al loro compito), e che quando abbandonano l'incarico (speriamo "sempre e per sempre") lasciano dichiarazioni ai giornali che al confronto anche Margaret Thacher si è spesa di meno per il suo popolo. Il punto è che mentre queste menti bacate giocano a fare gli amministratori, il paese va in malora: c'è bisogno di elencare tutti i problemi che abbiamo? Forse no, talmente sono tangibili. Uno dei più recenti è quello di una scuola che ci stava crollando addosso. Sì, ma cosa volete? Ci sono inaugurazioni da fare, compleanni da festeggiare, la famiglia che aspetta, mica i cari eletti possono perdere il loro prezioso tempo appresso a muri traballanti? Tanto il giovane sindaco e la sua bella squadra hanno fatto il nodo al fazzoletto e voilà, "Impegno preso". Mah. L'unico impegno a cui lor signori sembrano dare importanza è quello di prenderci costantemente in giro ed investire le proprie energie, invece che per lavorare e costruire, meramente per tirare avanti, come si suol dire. È chiaro che ci si è proposti alle elezioni solo per dare sfogo al proprio narcisismo o per arraffare qualcosa, se si presenta la possibilità. Questo è tutto. Del senso di responsabilità verso la comunità, della serietà nei confronti dell'elettorato, dell'entusiasmo e della volontà di far rinascere questo paese straziato non c'è nulla. Non c'è informazione, non c'è cultura. C'è solo tanta pochezza. D'altronde, parliamo di gente che non sapeva neanche cosa fosse una compostiera. Eppure li hanno votati, eh. Qual è l'altro slogan che stanno facendo girare ora? Ah, "Anche questa è fatta!", "Questa" cosa? Sarà stata riverniciata qualche panchina in una città che cade a pezzi? E pensare che San Felice ha avuto una grande occasione che non è stata colta. E allora, attendendo che la prefettura prenda provvedimenti (perché noi denunciamo ancora, e dovrebbero farlo tutti i cittadini di fronte a una così grande superficialità) stiamo così: spettatori stomacati dall'ennesima scena di un teatro dell'assurdo".