Arienzo.Come preannunciato nel comunicato di martedì, saremmo ritornati sull’argomento, e, ad onore del vero, la situazione si presenta, decisamente, più grave rispetto alle prime impressioni.

In primis, sulla questione abbiamo letto, mercoledì, le dichiarazioni ad Il Mattino del nostro sindaco e siamo sconcertati. Infatti, per scagionare sé stesso e l’ufficio tecnico tenta di addossare tutte le colpe alla ditta esecutrice. A nostro avviso, invece, la ditta esecutrice è la meno colpevole perché non avrà deciso lei di scaricare asfalto e gli altri rifiuti da costruzione nel terreno a Costa, per il quale non sappiamo neppure se il comune è entrato, ufficialmente, in possesso e speriamo che gli organi inquirenti controllino anche questo.

Ricordiamo al sindaco che, se non diversamente indicato nel contratto d’appalto, il comune è il ‘produttore dei rifiuti’, che, come definito dall’art. 183 del D.Lgs. 152/06, è “il soggetto la cui attività produce rifiuti e il soggetto al quale sia giuridicamente riferibile detta produzione (produttore iniziale) …”. Quindi, il primo responsabile è il comune e, in particolare, sindaco e ufficio tecnico!

Inoltre, le funzioni tecniche di Responsabile Unico di Progetto e Direttore dei Lavori, entrambe in capo a componenti dell’ufficio tecnico, hanno l’obbligo di supervisionare, controllare e dirigere l’attività di cantiere, per cui ci chiediamo responsabile e componenti dell’UTC pensano a pettinare le bambole e si prendono solo i compensi?

I solerti vigili e vigilini urbani non vedono mai nulla? Girano per il paese solo per consumare carburante? Praticamente, senza la nostra pubblica denuncia del 25 febbraio, temiamo che nessuno avrebbe visto niente.

A differenza di quando dichiarato, il sindaco è smentito, come sempre, dai fatti poiché, con determina n. 330 del 02/02/2024, praticamente lo stesso giorno del sequestro, ha fatto nominare un legale per difendere il comune.

Il sindaco, per ignoranza o malafede, noi supponiamo entrambi, ha tentato anche, con affermazioni ridicole, di sminuire la pericolosità dei rifiuti abbandonati. L’asfalto, per esempio, è classificato con il codice CER 170302 ed è considerato rifiuto speciale non pericoloso. Già il fatto che è un rifiuto speciale ne indica la pericolosità, in quanto per via delle sue componenti inorganiche bituminose non può essere inserito nel ciclo classico di smaltimento di rifiuti; il ‘non pericoloso’, poi, sta ad indicare che è possibile maneggiarlo, trasportarlo e smaltirlo in discarica, non certamente che può essere abbandonato o interrato.

Allucinante la risposta del sindaco all’interrogazione nel consiglio del 22/03/2024, a dire suo sarebbe stata autorizzata la ditta esecutrice a smaltire i rifiuti nel terreno a Costa, perché di cantiere non si può parlare, per risparmiare € 5.000. Fateci capire, buttiamo soldi a destra e manca per il metadone sociale di feste, festicciole, luminarie, ecc. e, poi, autorizziamo una discarica a cielo aperto per risparmiare € 5.000? Solo nel Paese dei Balocchi si possono affermare e fare certe cose!

Insomma, ad Arienzo, viviamo in un regime con assenza di leggi e regole, dove tutti possono fare tutto purché giurino fedeltà al monarca.

Noi attendiamo garantisti l’esito delle indagini e speriamo che gli altri componenti della maggioranza si facciano sentire, almeno per quanto riguarda il rispetto dell’ambiente e della saluta della nostra comunità.


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