"Autismi e Percezione Sensoriale" è il titolo del convegno che si è svolto presso l’ICS 88 E. De Filippo di Napoli, un evento di grande spessore tecnico=scientifico che ha acceso i riflettori sulla Psicomotricità Sensoriale in moto, un metodo innovativo per il trattamento dei disturbi del neurosviluppo, con particolare attenzione all’autismo.
L’evento, supportato dalle associazioni La MotoTerapia e Diritti Diretti e dal Settore MotoTerapia di ASI Nazionale, ha coinvolto esperti del settore e ha offerto una panoramica approfondita sulle potenzialità terapeutiche della motoTerapia, un metodo studiato e applicato con successo dal dott. Luca Nuzzo, terapista della Neuro e Psicomotricità dell’Età Evolutiva e Psicologo Cognitivo Comportamentale. Tra i relatori, anche Il dott. Domenico Bove, Neuropsichiatra Infantile ed esperto in analisi del comportamento, la dott.ssa Concetta Stramacchia, dirigente scolastico, e la dott.ssa Marta Russo, presidente dell'Associazione Diritti Diretti.
"La Psicomotricità Sensoriale in moto è un metodo riabilitativo innovativo, con studio in fase di pubblicazione, in modo graduale cerchiamo di migliorare la qualità della vita dei bambini e dei ragazzi con disturbi del neurosviluppo, in particolare con diagnosi di autismo", ha spiegato il dott. Luca Nuzzo. "L'elemento chiave di questo metodo è l’utilizzo della moto - Il Giocattolo Gigante - come strumento di stimolazione sensoriale ed emozionale".
La Psicomotricità Sensoriale in moto (motoTerapia) non è semplicemente un’attività ludica, ma un vero e proprio percorso terapeutico che consente ai bambini di esplorare il mondo in modo nuovo, sfruttando la moto ed il personale per modulare la percezione sensoriale e facilitare l’apprendimento. Grazie a un approccio multidisciplinare che coinvolge terapisti, specialisti ed operatori adeguatamente formati, questo metodo favorisce non solo il graduale sviluppo cognitivo e motorio, ma anche la socializzazione, creando un ambiente di crescita inclusivo e stimolante.
Il sovraccarico sensoriale - Dichiara il Dott. Domenico Bove - è come un’onda di suoni, luci e stimoli che arrivano tutti insieme, senza filtri, senza pause. Per un bambino che non riesce a gestire questo flusso, il mondo diventa un luogo disordinato e soffocante, portandolo a una crisi, il cosiddetto MeltDown”. Ed aggiunge: “Agire sugli stimoli sensoriali, modulandoli in base alle specifiche esigenze di ciascun individuo, consente di ottimizzare l’acquisizione di informazioni. Aumentando o riducendo l’intensità degli stimoli in modo graduale, è possibile favorire un’elaborazione più rapida ed efficace, migliorando così la qualità della vita”.
Un ponte tra famiglie, scuola e ricerca
“Ho fortemente voluto questo secondo appuntamento per ribadire a tutti l’importanza dell’inclusione. E ve lo dico prima di tutto da mamma: vedere il sorriso di un figlio, soprattutto quando si tratta di un figlio speciale, è un’emozione così intensa e profonda che le parole non riescono a descriverla.”, ha affermato la dott.ssa Concetta Stramacchia. "È per questo che dobbiamo continuare a costruire insieme un mondo più accogliente, in cui ogni bambino possa sentirsi amato, compreso e valorizzato".
Anche la dott.ssa Marta Russo ha sottolineato l’importanza di iniziative di questo tipo:
“La disabilità può presentarsi in qualsiasi momento della vita, ed è per questo che un’educazione inclusiva è fondamentale: solo attraverso la conoscenza e l’inclusione possiamo costruire un futuro migliore per tutti.”
Un futuro di speranza e innovazione
L'evento ha offerto ai partecipanti non solo spunti teorici, ma anche esempi concreti di come la Psicomotricitá Sensoriale in moto possa essere integrata nei percorsi di trattamento.
Tra le storie più emozionanti emerse durante l’evento, c’è quella di Alessandro, per il quale il rumore rappresentava una delle sfide più grandi. Il suono assordante di una motocicletta lo portava a coprirsi istintivamente le orecchie nel tentativo di difendersi da un sovraccarico sensoriale.
Questo caso dimostra come questa metodologia, grazie a un approccio graduale, specifico e mirato, possa realmente aiutare i bambini con disturbi del neurosviluppo a superare alcune delle loro difficoltà, trasformando le loro paure in opportunità di crescita.
L’incontro si è concluso con un messaggio di speranza e di fiducia nella ricerca: la Psicomotricità Sensoriale in moto sta tracciando una nuova strada nell’ambito dell’intervento terapeutico per l’autismo, offrendo nuove prospettive ai bambini e alle loro famiglie.
Link:
La MotoTerapia
Associazione DirittiDiretti
Settore Mototerapia Asi nazionale. Psicomotricità Sensoriale in moto