Santa Maria a Vico.

Nel corso del Consiglio comunale di ieri sera ho letto un intervento nel quale ho ribadito pubblicamente la mia scelta di indipendenza politica e istituzionale, prendendo atto della decisione del Sindaco di revocarmi le deleghe che, per coerenza e convinzione, avevo già deciso di riconsegnare formalmente in Aula.

Questa scelta nasce da una profonda disillusione rispetto a un progetto civico che nel tempo è stato snaturato e piegato a logiche di partito, in particolare a favore di Forza Italia, tradendo lo spirito iniziale di una coalizione nata per rappresentare tutti i cittadini e non un’unica bandiera politica.

Durante la seduta ho sottolineato con chiarezza che in questa maggioranza esistono sensibilità e persone che non appartengono a quell’area politica, ma che, nel silenzio, sono costrette a chinare il capo davanti alla volontà di pochi, a partire dal capogruppo, ormai appiattito su una linea di partito che nulla ha a che fare con la visione originaria del gruppo civico.

Ho anche evidenziato come di politico sia rimasto ben poco: al posto di una progettualità condivisa, oggi assistiamo a mere esposizioni personali e a un utilizzo strumentale delle posizioni istituzionali per finalità di parte.
In questo scenario, la candidata che da anni ha beneficiato della sua posizione politica e istituzionale è divenuta il fulcro attorno al quale si è compiuta la soppressione dell’autonomia del gruppo civico consiliare, piegandolo ad un progetto di partito che non è neppure garanzia di un reale consenso elettorale.

Ho inoltre rivendicato con serenità e forza il lavoro svolto in questi anni, prima da assessore, poi da presidente del Consiglio e infine da delegato, portando avanti le deleghe con lo stesso impegno, rigore e dedizione, anche senza titoli formali. Lascio le deleghe in condizioni solide e operative, grazie anche al lavoro competente dei dirigenti comunali, consapevole che la politica oggi non è in grado di dare valore aggiunto rispetto a quanto già costruito.

Infine, ho richiamato l’attenzione su due fronti delicati:

il Piano Urbanistico Comunale, che dovrà essere gestito senza alcuna ombra di conflitti di interesse;

i concorsi di assunzione, rispetto ai quali vigilerò attentamente per evitare colpi di teatro preannunciati e previsti già da anni.


La mia indipendenza non è un gesto di rottura, ma di coerenza con un percorso politico e civico che ha perso ogni riferimento originario. Continuerò ad esercitare il mio ruolo con spirito critico e vigile, nell’esclusivo interesse della comunità.