Nella mattinata odierna,
nelle province di Napoli, Caserta e Grosseto, i militari del Nucleo
Investigativo Carabinieri di Caserta hanno eseguito un’ordinanza di custodia
cautelare, emessa dal Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia partenopea,
nei confronti di 17 persone, ritenute,
a vario titolo, responsabili di associazione
di tipo mafioso (clan dei Casalesi –
fazione Schiavone), estorsione, traffico di sostanze stupefacenti e
altro.
La misura cautelare
colpisce elementi di spicco del clan dei Casalesi, tra i quali, CAPOLUONGO Giacomo, ritenuto l’attuale
cassiere del clan, FIORAVANTE Salvatore, referente nella zona di Trentola
Ducenta e San Marcellino per quanto riguarda le estorsioni e lo spaccio di
stupefacenti, DIANA Oreste, figlio
di Giuseppe, e CANTONE Giuseppe,
figlio di Raffaele, i quali - avvalendosi del potere intimidatorio
dell’appartenenza al clan - si sono imposti nelle estorsioni e nella gestione
del traffico di sostanze stupefacenti nell’agro aversano.
I provvedimenti
restrittivi (14 in carcere e 3 agli
arresti domiciliari) costituiscono il risultato di un’attività
investigativa coordinata dalla Procura
della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia, avviata
nell’ottobre 2016, che ha consentito di accertare che:
-
CAPOLUONGO Giacomo ha gestito la cassa
del clan, raccogliendo nell’agro aversano le entrate ricavate dalle estorsioni,
dai traffici di droga e di armi e assumendo un ruolo di prim’ordine, divenendo
saldo punto di riferimento per gli altri appartenenti e affiliati alla fazione
Schiavone;
-
DIANA
Oreste “ha continuato le attività criminali del clan,
rimanendo sempre fedele, come suo padre, alla famiglia Schiavone”. Indicato
come “persona di fiducia di SCHIAVONE Ivanhoe”
si è occupato direttamente della conduzione delle piazze di spaccio di
stupefacenti nonché della gestione di un punto scommesse sportive, intestato a
prestanomi, con sede in Trentola Ducenta;
-
CANTONE
Giuseppe, insieme a Diana Oreste e Della Volpe Salvatore, è
stato molto attivo sia nelle estorsioni (insieme
a D’Alessio Arcangelo e Verde Manuel) che nella gestione delle piazze di
spaccio delle sostanze stupefacenti;
-
FIORAVANTE
Salvatore, detto “Porcellino”,
attualmente ristretto presso la casa circondariale di Terni per altro motivo, è
stato un elemento apicale dell’organizzazione, operando soprattutto nel settore
dello spaccio di stupefacenti e nell’approvvigionamento di armi.
Per quanto riguarda le
estorsioni, il gruppo ha taglieggiato imprenditori edili, commercianti e
artigiani di Aversa, Trentola Ducenta e Lusciano, con richieste che arrivavano
fino a 60.000 euro o che talvolta consistevano anche in prestazioni d’opera (come ad esempio ristrutturazioni di
abitazioni). Dall’attività è chiaramente emerso il potere di soggezione del
clan patito dagli imprenditori dell’agro aversano, spesso reticenti anche
davanti all’evidenza delle prove acquisite.
Le piazze di spaccio, controllate
dal FIORAVANTE, erano materialmente gestite da DIANA e CANTONE, con la stretta
collaborazione di DELLA VOLPE. FIORAVANTE aveva contatti su Secondigliano da
dove faceva arrivare la cocaina attraverso due corrieri, anch’essi destinatari
dell’odierna misura.
Sempre per lo spaccio di
stupefacenti, un altro canale di rifornimento è stato individuato in un gruppo di albanesi, i quali hanno
fornito alla fazione SCHIAVONE operante nell’agro aversano armi e droga importate
dall’Albania attraverso alcuni porti della Puglia. Il gruppo, perfettamente
organizzato con ruoli e compiti specifici, oltre a fornire marijuana al clan,
con la complicità di un italiano, gestiva
anche proprie piazze di spaccio nella provincia di Caserta (Mondragone e Castel
Volturno), sulle quali l’attività d’indagine ha permesso di far luce. Allo
stesso tempo è stato appurato che alcuni albanesi del gruppo, oltre alla droga,
sfruttavano la prostituzione di donne bulgare e rumene nelle province di Napoli
e Caserta.
L’attività
investigativa ha quindi confermato la piena attività del clan dei Casalesi, con particolare riferimento ai comuni di
Trentola Ducenta, San Marcellino e Lusciano.
I
soggetti colpiti da ordinanza di custodia cautelare in carcere sono:
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1.
FIORAVANTE Salvatore (cl. 1973)
2.
CAPOLUONGO Giacomo (cl. 1957)
3.
CANTONE Giuseppe (cl. 1989)
4.
DIANA Oreste (cl.1991)
5.
FIORILLO Nicola (cl. 1971)
6.
D’ALESSIO Arcangelo (cl. 1980)
7.
VERDE Manuel (cl. 1992)
8.
FORIA Pasquale (cl. 1975)
9.
DELLA VOLPE Salvatore (cl. 1994)
10. FOLLIERO
Mariano (cl. 1961)
11. FRUGUGLIETTI
Nicola (cl. 1975)
12. ERCEKU
Tregim (cl. 1975)
13. NEZIRI
Fidai (cl.1980)
14. NEZIRI
Altin (cl. 1977)
L’ordinanza
di custodia cautelare agli arresti domiciliari è stata invece notificata a:
1.
DI COSTANZO (cl. 1989)
2.
MARTINO Luca (cl. 1975)
3. CATTOLICO
Antonio (cl. 1951)
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