Cari giovani,
con questa lettera mi
appello al vostro senso di responsabilità , spesso più spiccato di quello degli
adulti.
Non è mia intenzione
parlarvi in veste di parlamentare, ma semplicemente da concittadino dello
stesso territorio e, ancora di più, da padre.
Io ho sempre creduto in
voi giovani, nella vostra forza d'animo, nella capacità di adattamento positivo
alle condizioni più disparate. Avete il diritto di sognare un futuro migliore
di questo presente che noi adulti vi abbiamo lasciato: siamo stati avidi, poco
lungimiranti e forse egoisti...e voi ne pagate le conseguenze. Sono però
convinto che l'ingegno, la sensibilità e il senso etico della vostra
generazione riusciranno a cambiare quanto noi non siamo stati in grado di fare.
Viviamo oggi una
condizione difficile, inimmaginabile fino a poco tempo fa; un'emergenza
sanitaria che coinvolge tutti, che fa paura perché combattiamo un nemico
silente e invisibile.
So che sembra
tremendamente ingiusto avere delle limitazioni, dover stare a regole in
apparenza assurde e conviverci.
So che non poter
abbracciare un amico, non poter andare ovunque a qualsiasi ora, indossare sempre
la mascherina, mantenere le distanze con chi amiamo, sembrano regole ridicole,
esagerate, superflue!
E so che la libertà è un
diritto che voi giovani, più di tutti gli altri forse, sentite quale un bene
prezioso della vostra età , un bene a cui non volete rinunciare.
Ma per essere liberi di
nuovo domani è necessario fare sacrifici oggi, altro tempo non c'è; altra
soluzione non c'è se non quella di rispettare le regole imposte per la nostra
salute e quella di chi ci sta intorno.
Mi appello dunque al
vostro senso di responsabilità , alla vostra saggezza che in più occasioni è
stata da esempio per noi adulti.
Siate coscienziosi,
perché il virus è ancora un nemico pericoloso e la Campania rischia di pagare a
caro prezzo la superficialità di tutti noi.
Vogliatevi bene e
vogliatene agli altri, responsabilmente.
Ci sarà tempo per tornare
alla vita desiderata...ma facciamo in modo che questo tempo non sia più lungo
di quanto necessario.
Un abbraccio.
Antonio DEL MONACO