Segue la riflessione politica del Movimento San Felice a Cancello LPDS a margine della lettera del 12 marzo 2023 del Vescovo Acerra A. Di Donna alla comunità di San felice a Cancello sul tema della necessità di un voto libero per il recupero della moralità pubblica e legalità nell'amministrazione del Comune.

 A San Felice a Cancello potrebbe esserci una dittatura, per la qual cosa il voto potrebbe non essere veramente libero. I cittadini vanno in Chiesa ad osservare i precetti cattolici, ma poi come cittadini smarriscono il senso del giusto contro illegalità ed immoralità. Ci vuole dunque una scuola socio-politica in seno alle curie per risorgere moralmente e politicamente, e transitare dall'uomo vecchio all'uomo nuovo! Volendo tradurre più crudamente l'intervento del Vescovo si potrebbe desumere l'invito generale a:non votare mafiosi, camorristi, pregiudicati a vario titolo, soprattutto se per reati odiosi, e prepotenti di vario genere; i candidati a Sindaco ad assumersi il onere civile e morale di non rincorrere il consenso a tutti i costi, dando chiari segnali di rinnovo morale, legale, civile a partire dalle liste elettorali; i cittadini ad essere i primi difensori della moralità e legalità della cosa pubblica; la comunità sanfeliciana che per difendere la civiltà, a non può limitarsi ad evitare l'immoralità e la illegalità stando in chiesa ed in casa; non riportare al governo della cosa pubblica comunale chi ad oggi non si è fatto pieno interprete del vincolo morale e civile nel guidare il comune con rettitudine e dignità. Il dato oggettivo è che a San Felice a Cancello non c'è una dittatura. La curia è stata male informata! Il popolo ha sempre votato liberamente. Come altrove, la classe politica sanfeliciana è figlia del popolo più di quanto il popolo sia figlio della classe politica che lo rappresenta. Li diceva Platone, ed anche Longanesi, politico e sociologo di area democraticocristiana. La città è effettivamente specchio di litigiosità ed arrivismo politico, personalismi e faide, o di approcci politici dirigisti, padronali, senza reale collegialità e prospettiva: molti di questi politici del presente-passato vengono da un'area politica di riferimento di espressione democratico-cristiano-sociale. La prima ferma richiesta della cittadinanza alla politica locale dovrebbe essere quella di dire NO al ritorno al passato, e dunque dire NO alle proposte di candidatura di chi è il passato-presente con un legame di responsabilità con la situazione socio-politica attuale. Nessuno si autoassolve! Chi cerca di costruire un'alternativa politica a San Felice a Cancello troppo spesso si perde nel moralismo, nel benaltrismo, ed in un alto grado di litigiosità che fa il pari con l'inutilità e l'inaffidabilità. Il punto non è vincere le elezioni ma governare: per fare cosa, con chi e con quali garanzie pubbliche e politiche? Questo il dilemma socio-politico da affrontare oggi. 


E dunque la questione morale è tutta nella società civile, e di riflesso anche nella politica, nelle parrocchie, nelle associazioni e nelle famiglie.







(Collegialmente, i fondatori ed i sostenitori del Movimento)