"La Valle di Suessola è stata ignorata per troppo tempo. Ora basta. Chiediamo un ospedale vero, non soluzioni tampone." È questo l’appello lanciato da Raffaele Diglio, voce attiva della società civile locale, che interviene con decisione sul tema della sanità pubblica nell’area suessolana.

Mentre la Regione Campania, attraverso l’ASL Caserta, ha avviato grandi investimenti in nuovi ospedali e potenziamenti su gran parte del territorio provinciale, la Valle di Suessola continua a essere esclusa. Un’assenza pesante, considerando la posizione strategica del territorio, la crescita demografica e l’aumento della domanda di cure da parte dei cittadini.

Ospedali ovunque, tranne in Valle di Suessola

“Guardiamo con attenzione e rispetto a ciò che si sta facendo altrove – spiega Diglio – ma non possiamo restare spettatori di uno squilibrio sempre più evidente. Mentre altrove si costruisce, qui si resta fermi."

Ecco nel dettaglio gli investimenti sanitari già attivati nella provincia di Caserta:

Sessa Aurunca: nuovo ospedale finanziato con 103 milioni di euro, 191 posti letto, 600 posti auto, struttura ecosostenibile e ad alta efficienza energetica;

Capua - Santa Maria Capua Vetere: nuovo ospedale con 92 milioni di euro, 170 posti letto, di cui 20 riservati alla sanità penitenziaria;

Aversa (Ospedale Moscati): ampliamento da 33 milioni di euro, con recupero dell’ex ospedale psichiatrico “La Maddalena” e creazione di nuovi reparti;

Marcianise: ampliamento del Presidio Ospedaliero, con nuovi posti letto, reparti potenziati e una nuova area materno-infantile;

Caserta (Sant’Anna e San Sebastiano): demolizione e ricostruzione di padiglioni ospedalieri, con attivazione di 177 nuovi posti letto;

Maddaloni: in corso lavori strutturali sull’ospedale esistente e realizzazione di un nuovo Pronto Soccorso, per potenziare l’assistenza in emergenza-urgenza.

“Tutti interventi necessari e giusti – sottolinea Diglio – ma nessuno riguarda la Valle di Suessola. Questo territorio continua a essere dimenticato."

Ospedali di Comunità? Una falsa soluzione

"La risposta non può essere l’Ospedale di Comunità", continua Diglio. "Si tratta di un modello che non può sostituire un vero ospedale con pronto soccorso e reparti attivi h24."

Secondo la Società Italiana di Medicina Generale (SIMG):

Solo il 3% degli Ospedali di Comunità previsti in Italia è operativo con personale medico e infermieristico completo;

Il modello, pensato per la degenza breve e la cronicità, non può garantire la gestione delle emergenze né sostituire la rete ospedaliera classica.

"Affidarsi agli Ospedali di Comunità in aree scoperte – conclude Diglio – è una scorciatoia che rischia di fallire prima ancora di partire."

Una proposta concreta: nuovo ospedale nella Valle di Suessola.

La proposta è chiara: realizzare un nuovo ospedale nellaValle di Suessola,  per servire l’intera Valle di Suessola e i comuni limitrofi del Beneventano.

“San Felice può diventare il fulcro di un presidio sanitario completo, in grado di garantire cure di qualità, pronto soccorso, diagnostica, e reparti specialistici. È un progetto realistico e strategico, ma serve volontà politica."

PSAUT in emergenza: va salvato subito

Nell’attesa, Diglio segnala la drammatica situazione del PSAUT di San Felice a Cancello, presidio di assistenza territoriale fondamentale per la gestione delle urgenze.

Oggi la struttura è in grave crisi per carenza di personale: mancano medici, infermieri e OSS.

Eppure, il PSAUT:

Riduce le attese nei Pronto Soccorso;

Decongestiona i reparti da codici bianchi e verdi;

Garantisce l’invio rapido dei codici gialli e rossi alle strutture competenti;

È parte integrante della rete IMA per la gestione dell’infarto miocardico acuto.

"Rafforzare il PSAUT è un’urgenza.

Non possiamo rischiare che salti anche questo servizio per carenza di personale.

La sanità territoriale deve essere il primo presidio, non l’ultima ruota del carro."

L'appello: uniti per la salute pubblica

Infine, l’appello forte e diretto di Raffaele Diglio a tutti gli attori istituzionali:

"Chiedo ai sindaci della Valle di Suessola, ai consiglieri comunali, ai parlamentari e ai candidati alle prossime elezioni regionali di unirsi in un fronte comune.

Ora è il momento di agire.

Non ci sono più alibi."

Le richieste sono due, precise e urgenti:

1. Inserire la realizzazione di un nuovo ospedale nella Valle di Suessola tra le priorità del piano sanitario regionale;

2. Rafforzare immediatamente il PSAUT di San Felice a Cancello, con personale, risorse e strumenti adeguati.

"La Valle di Suessola non può più aspettare"

"La salute dei cittadini non è una promessa elettorale. È un diritto costituzionale. – conclude Diglio –

Chi resta in silenzio di fronte a queste disuguaglianze è complice del problema. Ora serve un impegno trasversale, concreto, unitario.


La Valle di Suessola merita lo stesso rispetto e gli stessi servizi delle altre aree della provincia.

Non siamo un’area interna da sacrificare, ma una comunità viva, produttiva e piena di famiglie che chiedono solo ciò che spetta loro."